La vertigine del gioco
L’azione dell’Internazionale situazionista tra arte e politica
Lo spazio urbano ha influenzato considerevolmente lo sviluppo delle teorie e delle pratiche situazioniste e la città, il luogo della vita quotidiana, degli scambi e della condivisione della collettività, è stata in parte ispirazione e teatro delle loro azioni.
Le tecniche utilizzate dai membri dell’Internazionale situazionista, contro il sistema e l’alienazione, sono molteplici ma tutte unite da un filo conduttore: la rappresentazione. Rappresentare significa mostrare e diffondere delle idee, ma è anche un’attività che serve a trasportare l’individuo nella sfera ludica.
Una costante all’interno della teoria-pratica dell’Internazionale situazionista è il gioco. Che cos’è il gioco? E che cosa significa giocare per i situazionisti?
Il gioco è il motore della loro teoria-pratica rivoluzionaria, poiché esso è un elemento fondamentale nella cultura e nella vita degli esseri. Il gioco è creazione, divertimento, tensione, tattica. Proprio la teoria rivoluzionaria dell’Internazionale situazionista è nata dal gioco, così come il movimento stesso, e si inserisce trasversalmente in molteplici ambiti: dall’arte alla politica, dall’architettura all’urbanismo, dall’economia al sociale, dalla filosofia alla poesia, dalla letteratura ai media dell’epoca.
- titolo La vertigine del gioco
- sottotitolo L’azione dell’Internazionale situazionista tra arte e politica
- autore Letizia Goretti
- collana Città
- anno 2021
- isbn 9791259530066
- formato cm 13,5x21
- pagine 244
- illustrazioni ill. col.
- prezzo euro 17,00
- lingua italiano Vai al libro