Illuminazioni

Biblioteca dei LeoniArthur Rimbaud

Illuminazioni

a cura di Pierangela Rossi

L’anelito a possedere “la verità in un’anima e un corpo” segna tutta la parabola di Arthur Rimbaud fino al capolavoro delle Illuminazioni e alla rinuncia alla scrittura poetica. Fanciullo prodigio, fece incontri determinanti, da Izambard a Verlaine. Quel che lo caratterizza è la simbiosi tra arte e vita in poesia, com’era logico per un poeta a tutto tondo come lui. Ce lo immaginiamo nei suoi vagabondaggi, con e senza Verlaine, sdraiato sull’erba, la testa rovesciata a contemplare i dettagli della natura e della civiltà. Nel suo tentativo di riconquista dell’Eden, ripercorre itinerari mistici di ogni tempo. Per Rimbaud la poesia è stata una figura del destino, di un “carattere-destino”. Ribelle fino all’anticonformismo in epoche non sospette e poi cercatore di “pepite d’oro” grazie al suo talento e al suo genio, risulta infine ancora oggi come “l’inarrivabile Rimbaud”.