23 Capricci in musica a tre voci (1564)

Diastema EditriceVincenzo Ruffo

23 Capricci in musica a tre voci (1564)

a cura di Marco Materassi

Nell’opera di Vincenzo Ruffo (Verona, ca. 1508-Sacile 1587) i Capricci in musica a tre voci occupano una posizione di tutta evidenza. Oltre alla sua unicità nella produzione del musicista veronese, questa raccolta strumentale si colloca esattamente al centro di essa e ne delimita idealmente i due versanti: l’uno, dal 1545 al 1560, in massima parte rivolto al genere profano del madrigale, l’altro tutto concentrato dopo il 1560 sulla musica da chiesa. Pertanto la raccolta fissa un punto fermo nella carriera del musicista e viene a riepilogare e concludere un intero arco di attività: quella vissuta a contatto dei circoli accademici e di quel far musica insieme che trova peculiare espressione nel madrigale, ma anche in forme strumentali come queste. Nella Milano del cardinal Borromeo una nuova condizione professionale attende Ruffo che gli imporrà un definitivo distacco da quel mondo che nei Capricci per l’ultima volta si rispecchia.